Cure palliative

Cosa sono le cure palliative

Le cure palliative rappresentano un approccio alla cura che pone al centro la persona, mirando a migliorare la qualità della vita dei pazienti e delle loro famiglie di fronte alle sfide associate a malattie gravi e potenzialmente limitanti. Questo tipo di assistenza è fondamentale per chi affronta problemi complessi legati a malattie inguaribili, offrendo supporto fisico, emotivo, sociale e spirituale.

Queste sono destinate a pazienti di tutte le età e possono essere fornite insieme a terapie volte alla cura della malattia stessa, come trattamenti chemioterapici o radioterapici, con l’obiettivo di gestire gli effetti collaterali, migliorare il benessere generale e ridurre il livello di sofferenza e dolore.

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OBIETTIVI PRINCIPALI DELLE CURE PALLIATIVE SONO

  • Alleviare il dolore e altri sintomi fastidiosi: le cure palliative si prefiggono di controllare il dolore e altri sintomi quali affaticamento, nausea, perdita di appetito e difficoltà respiratorie, per garantire al paziente il miglior benessere possibile.
  • Supporto emotivo e psicologico: affrontare una malattia grave può essere estremamente stressante sia per il paziente che per i suoi cari. Le cure palliative offrono supporto psicologico, aiutando a gestire l’ansia, la depressione e altri aspetti emotivi.
  • Assistenza nella presa di decisioni: fornire ai pazienti e alle loro famiglie le informazioni e il supporto necessario per prendere delle decisioni riguardo alle opzioni di trattamento e cura, rispettando sempre le loro preferenze e valori.
  • Supporto spirituale: considerando le esigenze spirituali dei pazienti, le cure palliative cercano di offrire conforto e pace, indipendentemente dal contesto religioso o filosofico.
  • Assistenza alla famiglia: offrire supporto pratico e emotivo alle famiglie, aiutandole a navigare le sfide quotidiane e a gestire il lutto.

Parkinson

Il morbo di Parkinson è una malattia neurodegenerativa che colpisce il sistema nervoso centrale, portando a sintomi motori come tremori a riposo, bradicinesia, rigidità muscolare, instabilità posturale, disturbi del sonno e problemi cognitivi. La causa è legata alla perdita di neuroni dopaminergici nella substantia nigra del cervello, che riduce i livelli di dopamina, essenziale per il controllo dei movimenti. Questa patologia può insorgere intorno ai 60 anni, in alcuni casi prima, ed ha un decorso lento e progressivo.

SLA

La Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) è una malattia neurodegenerativa che colpisce i neuroni motori, responsabili del controllo dei muscoli volontari. Questa patologia porta a una progressiva debolezza muscolare, paralisi e, generalmente, ad insufficienza respiratoria. La SLA incide sulla capacità di muoversi, parlare, mangiare e respirare, mentre la cognizione rimane spesso intatta. La causa della SLA è sconosciuta e non esiste una cura, rendendo il trattamento focalizzato sul rallentamento della progressione dei sintomi e sul miglioramento della qualità della vita.

Alzheimer

La malattia di Alzheimer è un disturbo neurodegenerativo progressivo che causa il deterioramento delle funzioni cognitive e della memoria, portando infine alla perdita dell’indipendenza. Caratterizzata dall’accumulo di placche amiloidi e grovigli neurofibrillari nel cervello, inizia con dimenticanze lievi e evolve gradualmente fino a compromettere le attività quotidiane e la capacità di comunicare. La causa esatta è sconosciuta e non esiste una cura, con i trattamenti attuali focalizzati sul rallentamento della progressione della malattia e sul miglioramento della qualità della vita.

Sclerosi Multipla

La sclerosi multipla (SM) è una malattia cronica del sistema nervoso centrale che colpisce il cervello e il midollo spinale. Caratterizzata dall’attacco del sistema immunitario alla mielina, la guaina protettiva dei nervi, causa infiammazione e danni che portano a sintomi quali debolezza muscolare, difficoltà nel movimento, disturbi visivi, e alterazioni sensoriali. La SM ha un decorso variabile: i sintomi possono comparire in episodi (forme recidivanti) o progredire nel tempo (forme progressive). Nonostante la causa esatta rimanga sconosciuta, i trattamenti attuali si concentrano sulla gestione dei sintomi e sul rallentamento della progressione della malattia.

Nefropatie

Le nefropatie sono un gruppo di malattie che colpiscono i reni, compromettendone la funzione di filtraggio del sangue. Queste condizioni possono derivare da vari fattori, inclusi disturbi genetici, infezioni, esposizione a sostanze tossiche e malattie sistemiche come il diabete e l’ipertensione. Le nefropatie possono portare a insufficienza renale cronica o acuta, richiedendo trattamenti come la dialisi o il trapianto di rene. La gestione include il controllo della pressione sanguigna, della glicemia e di altri fattori di rischio per rallentare la progressione della malattia e preservare la funzione renale.

HIV e AIDS

L’HIV (Virus dell’Immunodeficienza Umana) è un virus che attacca e indebolisce il sistema immunitario, compromettendo la capacità dell’organismo di difendersi da infezioni e malattie. Se non trattato, può progredire in AIDS (Sindrome da Immunodeficienza Acquisita), lo stadio più avanzato dell’infezione da HIV, caratterizzato da un sistema immunitario gravemente danneggiato e dalla comparsa di malattie opportunistiche. La trasmissione avviene principalmente attraverso il contatto con sangue, fluidi o latte materno infetti. A causa del sistema immunitario indebolito, infatti, le persone infette sono maggiormente suscettibili allo sviluppo di tumori rispetto al resto della popolazione.

Malattie cardiache

Le malattie cardiache comprendono un’ampia gamma di condizioni che influenzano il cuore e i vasi sanguigni. Queste includono malattie coronariche, come l’angina e l’infarto miocardico, aritmie, insufficienza cardiaca, cardiopatie congenite e altre patologie che compromettono la capacità del cuore di pompare efficacemente il sangue. Fattori di rischio come ipertensione, colesterolo alto, fumo, diabete e stile di vita sedentario possono aumentare la vulnerabilità alle malattie cardiache. La prevenzione attraverso scelte di vita salutari e, quando necessario, il trattamento mediante farmaci o interventi chirurgici, sono fondamentali per gestire queste condizioni e migliorare la qualità della vita.

La conoscenza delle cure palliative in Italia

In Italia, la conoscenza delle cure palliative è in costante evoluzione, mirando a garantire una migliore qualità della vita per i pazienti affetti da malattie inguaribili o in fase avanzata. Sebbene il concetto e la pratica delle cure palliative siano relativamente recenti nel panorama sanitario italiano, negli ultimi anni si è assistito a un crescente riconoscimento dell’importanza di un approccio che non si limiti alla cura della malattia, ma che tenga conto della persona nella sua interezza, includendo supporto fisico, psicologico, sociale e spirituale.

La diffusione di queste cure è supportata sia dal sistema sanitario nazionale che da varie organizzazioni non profit, che lavorano insieme per promuovere formazione specialistica per i professionisti sanitari e sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza delle cure palliative.

UN PÒ DI STORIA: ORIGINE DEL TERMINE “PALLIATIVO”

Il termine “palliativo” deriva dal latino “palliare”, che significa “coprire con un mantello” o “nascondere”. Originariamente, il termine aveva una connotazione di protezione e conforto, come l’atto di avvolgere o coprire qualcuno con un mantello per offrire sollievo o difesa.

Le cure palliative, appunto, mirano a migliorare la qualità della vita del paziente e della sua famiglia, offrendo un “mantello” di conforto e sostegno fisico, emotivo e spirituale di fronte alla sofferenza.

LA LEGGE PER LE CURE PALLIATIVE

La legge 38/2010 rappresenta un punto di svolta nella legislazione italiana, stabilendo un quadro normativo chiaro e innovativo per il diritto all’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore. Questa legislazione pionieristica ha introdotto per la prima volta specifiche linee guida sull’utilizzo di farmaci per la gestione del dolore, garantendo così ai pazienti l’accesso a trattamenti efficaci per alleviare la sofferenza.

Al di là del mero aspetto farmacologico, la legge conferma e rafforza il diritto dei pazienti a ricevere un’assistenza olistica, che mira non solo al trattamento dei sintomi, ma anche al miglioramento complessivo della qualità della vita. Inoltre, essa pone l’importanza della dignità e dell’autonomia del paziente, ponendo le basi per un approccio alla cura che rispetti le volontà e le necessità individuali.